Chi sono?
Grazie per essere arrivati qui.
Mi chiamo Roberto e il nome che uso (Es Kay) deriva dalle iniziali di un samurai medievale giapponese - il suo nome era Shijo Kingo - che ho sempre ammirato per saggezza, resilienza e determinazione. Saggezza a parte, mi sono spesso riconosciuto in lui e questo è il motivo per cui uso il suo nome come nick.
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Ho imparato ad amare il cibo prima ancora di fotografarlo. Mi piace e mi affascina vedere come da un pomodoro, un fungo o un filetto di pesce possano nascere sapori che restano nella mente per tanto tempo. Uno chef ha detto che un piatto non sarà mai migliore dell'ingrediente e io credo che sia proprio così.
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Mi sono occupato di Musica, Comunicazione e di Marketing e, a pensarci bene, un buon piatto ha in sé tutte queste caratteristiche.
Fissarle tutte in una foto non sempre è facile, ma ho comunque deciso questa sarebbe stata la mia visione di food photography, con un approccio essenziale, pensato e costruito per ogni singolo Cliente, perché in quella foto possa poi ritrovarsi, vedere la sua passione per il cibo, l'entusiasmo e le energie che mette ogni giorno nell'aprire il suo locale o la sua azienda.
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Buoni da Vedere
Belli da Mangiare
Instagram e Facebook sono a tutti gli effetti la prima vetrina di un Ristorante o di un Brand, sia per chi già li conosce che, a maggior ragione, per chi non li conosce. Ecco perché le foto di cibo devono essere invitanti, devono incuriosire e ingolosire chi le guarda, e non essere solo belle, quindi fini a sé stesse. L'attenzione deve andare sul piatto, sul prodotto e non sulle mille cose intorno. Quando una persona visita i social di un Ristorante o di un Brand deve poter riconoscere in ciò che vede un po' di sé stesso, deve immaginare lo stile di vita a cui aspira e che sente suo, immaginando cose e sapori nuovi.
Una foto di cibo non deve solo far dire "che bella foto" ma deve far dire "che bella, lo voglio mangiare". Il mio approccio alla food photography è esattamente questo: scattare foto in cui potersi identificare e che facciano venir voglia di quel piatto o prodotto, perché se sono buoni vanno fotografati, per diventare belli ed essere mangiati (disclaimer: nessun poeta o copy è stato maltrattato per questa pessima rima finale peraltro non voluta).